Lo diciamo ormai da mesi, anzi da anni: la via è tracciata, ed è bene che tutti ne prendano consapevolezza.

A due anni e mezzo dall’evitabile tragedia del ponte Morandi, anche i principali azionisti di Atlantia si sono convinti che la gestione di Aspi degli ultimi anni, tutta focalizzata sulla bramosia di profitti, è finita.

Quei 2900 km di autostrade devono tornare ad avere un determinante presidio pubblico, dopo lustri di incuria, mancati investimenti e pressoché nulle manutenzioni.

Il fatto che la casa madre dei Benetton Edizione e la fondazione Crt abbiano annunciato il loro no alla proroga del progetto di scissione parziale-proporzionale di Atlantia in favore di Autostrade Concessioni e Costruzioni ('ACC'), è un segnale chiaro.

Vale a dire che in campo c’è solo Cassa Depositi e Prestiti, ed è bene per tutti che la trattativa si chiuda prima possibile.

Sappiamo che c’è ancora chi non si rassegna alla difesa strenua dei succulenti dividendi, ma quella stagione ormai è conclusa. I cittadini italiani hanno pagato cara la pessima gestione degli ultimi vent’anni, ed ora è giunto il momento di aprire un nuovo corso con tariffe più ragionevoli e investimenti all’altezza della situazione.

Pubblicato da Marco Croatti M5S su Venerdì 26 marzo 2021