Con il voto favorevole in commissione, si è concluso l'iter dell'Affare assegnato sui sistemi di sostegno e di promozione dei servizi turistici e le filiere produttive associate alla valorizzazione del territorio, che mi ha visto relatore.

Il nostro obiettivo è quello di ideare strategie e piani d’azione efficaci per il rilancio e la valorizzazione del turismo in Italia. Basandoci sulla premessa fondamentale che oggi più che mai il nostro Paese ha bisogno di un piano strategico per recuperare le perdite derivanti dalle limitazioni agli spostamenti causati della lotta alla pandemia.

Crediamo che il turismo debba essere ripensato seguendo linee guida moderne, capaci di dare risultati anche a lungo termine. L'industria turistica contribuisce ad una percentuale importante del PIL e dell'occupazione nazionale, perciò, merita lungimiranza nelle iniziative politiche per sostenerlo.

Oltre ad alcune strategie prossime all'effettiva messa in pratica, esistono segmenti minori del settore che meriterebbero maggiore attenzione politica. L'esempio più lampante è costituito da quella che viene normalmente definita l'Italia minore ovvero centri storici, borghi, piccoli comuni di montagna e delle aree interne. Si tratta di località turistiche che spesso vengono trascurate in favore delle maggiori città d'arte nazionali, ma che sono in realtà laboratori di innovazione sociale e custodi dell’autenticità e dell’identità di tutto il nostro territorio.

Un altro segmento che è importante valorizzare è rappresentato da quello che viene chiamato turismo delle radici o turismo di ritorno: si tratta dei discendenti degli emigrati italiani che decidono di trascorrere le vacanze nel nostro Paese per riscoprire le origini della loro famiglia. Per quanto possa sembrare un segmento ristretto, riguarda circa 10 milioni di viaggiatori che hanno generato un flusso economico pari a 4 miliardi di euro nell’anno 2019.

Allo scopo di intercettare quote maggiori di turismo interno ed estero, valorizzando piccole e medie città d'arte e itinerari di natura regionale, è essenziale riuscire a ripensare tutta la filiera in chiave ecosostenibile e digitale. Per farlo, insieme a tutta la Commissione, ho stilato 13 linee guida capaci di dare sostegno al settore, rilanciandolo e proiettandolo in un futuro fatto di obiettivi lungimiranti.

In particolare è necessario sviluppare progetti e piani di comunicazione unitari per promuovere adeguatamente il brand Italia: includendo oltre alle mete turistiche di massa anche tutte quelle facenti parte dell'Italia minore e più autentica. Allo stesso modo, per rilanciare il turismo di ritorno è necessario avvalersi di media esteri editi in lingua italiana e appoggiarsi a istituzioni didattiche capaci di favorire scambi culturali con i discendenti degli emigrati all'estero.

Creare uno storytelling adeguato a rilanciare il made in Italy è necessario quanto complesso, perciò, vorremmo favorire il coinvolgimento - dove possibile - delle amministrazioni centrali e regionali in modo da creare una strategia a medio-lungo periodo capace di valorizzare i singoli territori.

Tra le iniziative di natura economica e di sostegno sicuramente rientrano sgravi fiscali, riforme normative e soprattutto l'estensione dell’ecobonus 110% alle strutture ricettive.

L'attività politica deve riuscire a pianificare un futuro diverso per il turismo italiano, fatto di obiettivi sostenibili e capaci di perdurare nel tempo. La digitalizzazione di tutto il settore è sicuramente una delle priorità così da poter accedere a una mole più consistente e precisa di dati per migliorare l'offerta turistica e favorire tutte le realtà che di turismo vivono.

Pubblicato da Marco Croatti M5S su Mercoledì 14 aprile 2021